NON PUO' FINIRE QUI.
PER UNA LOTTA VERA CHE VADA SINO IN FONDO !
SE NE VADANO TUTTI, GOVERNINO I LAVORATORI !
Lo sciopero di oggi contro la macelleria sociale di Berlusconi-Tremonti-Bossi non può ridursi a
un atto rituale. Né può rimuovere il bilancio delle scelte dei vertici CGIL.
GOVERNO DI BANDITI, “OPPOSIZIONI” COMPLICI
L'operazione del governo- spalleggiata da Confindustria, banche, CISL, UIL- è semplicemente
infame. Un governo di faccendieri ed evasori scarica la più imponente manovra economica del
dopoguerra sul lavoro dipendente: a vantaggio degli industriali ( Art.8), dei banchieri( tagli
pesanti su pubblico impiego, pensioni, servizi), del Vaticano ( i cui privilegi scandalosi restano
intatti).
Tutto ciò è avvenuto con l'avallo delle “opposizioni”. Che hanno prima consentito la manovra
di Luglio in 3 giorni. Poi hanno accettato l'anticipazione del pareggio di bilancio e il suo
inserimento in Costituzione. Infine hanno addirittura presentato “emendamenti” che in
qualche caso aggravano l'attacco sociale: il PD propone privatizzazioni per 25 miliardi, alla
faccia del referendum di giugno; la UDC un attacco ancor più pesante alle pensioni dei
lavoratori. La verità è che PD e UDC stanno dalla parte degli industriali e dei banchieri nel cui
nome vogliono tornare a governare!
LE SCELTE GRAVISSIME DI SUSANNA CAMUSSO:DIMISSIONI!
E la CGIL? Gli accordi firmati da Susanna Camusso con Confindustria, banche, CISL,UIL,
prima a favore della derogabilità dei contratti nazionali( 28 Giugno), poi a favore
dell'anticipazione e costituzionalizzazione del pareggio di bilancio( 4 Agosto), sono di una
gravità inaudita. Sia in sé. Sia perchè hanno spianato la strada all'attuale macelleria di ragioni
sociali e diritti. Sia perchè hanno rappresentato il segnale di futura disponibilità della Cgil ai
“sacrifici” in occasione di un eventuale ricambio politico di Governo. Il fatto di essere stata
usata e poi scaricata da Marcegaglia, non assolve (semmai aggrava) le responsabilità
politiche dell'attuale segreteria della Cgil. Che va chiamata alle dimissioni.
PER UNA SVOLTA DI LOTTA, UNITARIA E RADICALE
Tanto più oggi occorre una svolta vera del movimento operaio e sindacale: di metodi,
programma, direzione.
Ogni concertazione col padronato è fallita. Al tempo stesso non si regge l'urto drammatico
della crisi capitalista e dell'offensiva del governo senza contrapporre la forza alla forza. Senza
mettere in campo una radicalità uguale e contraria. Senza rompere con tutti i partiti padronali
unendo il movimento operaio attorno ad un proprio programma indipendente di vera svolta.
Solo una sollevazione sociale di massa può sbarrare la strada al governo, strappare risultati,
aprire la via di un'alternativa vera. Solo un programma anticapitalista che punti ad un
governo dei lavoratori, e ad un 'Europa dei lavoratori, può incarnare questa alternativa.
BLOCCARE L'ITALIA, ASSEDIARE I PALAZZI, CACCIARE IL GOVERNO
Lo sciopero di oggi sia solo il punto di partenza. Occorre puntare a bloccare l'Italia sino al
ritiro della manovra. Occupare le aziende che licenziano. Preparare uno sciopero generale
prolungato, su una piattaforma di lotta unificante. Contestare in tutta Italia i sindacati
padronali di Cisl e Uil. Costruire una marcia nazionale, operaia e popolare, su Palazzo Chigi e
Parlamento, che assedi i palazzi del potere sino alla loro resa. Ad attacco straordinario,
risposta straordinaria!
NON UN EURO AI BANCHIERI! GIU' LE MANI DAL LAVORO!
Lo stesso vale sul programma. Vogliono spogliare il lavoro per pagare gli interessi ai
banchieri. E' ora di spogliare i banchieri per salvare il lavoro.
Si rifiuti il pagamento del debito pubblico alle banche, strumento di rapina. Si nazionalizzino
le banche, senza indennizzo per i grandi azionisti, sotto controllo dei lavoratori. Si investano
le enormi risorse così liberate in un grande piano del lavoro per la rinascita sociale di servizi,
sanità, istruzione. Si distribuisca tra tutti il lavoro, con la riduzione dell'orario a parità di paga,
in modo che nessuno ne sia privato.
Si abroghino tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, si blocchino i licenziamenti, si
nazionalizzino, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori, tutte le aziende che
licenziano, calpestano i diritti, ignorano la sicurezza dei lavoratori.
Si abbattano gli scandalosi privilegi Vaticani, i veri lussi della “casta” parlamentare, le enormi
spese militari. Si colpisca davvero l'evasione fiscale con l'abolizione del segreto bancario e il
controllo operaio e popolare su redditi e patrimoni: per finanziare un salario sociale ai
disoccupati che cercano lavoro, ritornare alla previdenza pubblica a ripartizione, estendere le
protezioni sociali.
Si lotti per un governo dei lavoratori, basato unicamente sulle loro ragioni e sulla loro forza :
l'unico governo che possa realizzare queste misure di svolta.
PER LA SINISTRA CHE NON TRADISCE
Questo programma è “troppo” radicale? No. E' tanto radicale quanto radicale è l'offensiva dei
padroni. In compenso è l'unico che indichi una via d'uscita da questo sistema capitalista: che
è interamente fallito, non è riformabile, non ha più nulla da offrire se non disperazione e
miseria. In Italia e nel mondo.
Ricondurre ogni lotta parziale a questa prospettiva generale di rivoluzione è l'unica risposta
vera all'offensiva in atto.
Questa è e sarà la linea di intervento, in ogni lotta, del Partito Comunista dei Lavoratori(PCL):
“la sinistra che non tradisce”.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI