Le dimissioni di Mubarak sono un primo successo della rivoluzione egiziana. L'irruzione sulla scena degli scioperi operai, al fianco della sollevazione popolare, ha dato il colpo di grazia al regime. Prima la Tunisia, poi l'Egitto dimostrano che la forza delle grandi masse può rovesciare in poche settimane regimi apparentemente inespugnabili. E' un esempio straordinario per i lavoratori e i giovani italiani. E' ora che tutte le sinistre italiane- politiche, sindacali, di movimento- promuovano una mobilitazione di massa, prolungata, radicale mirata a rovesciare il Mubarak italiano: con una grande marcia nazionale, operaia e popolare, su Palazzo Chigi per imporre a Berlusconi le dimissioni. In ogni caso “Fare come in Tunisia e in Egitto” è la parola d'ordine che il PCL porterà in ogni manifestazione antiberlusconiana.
Marco Ferrando