giovedì 23 giugno 2011

UNA DOMANDA DI SVOLTA CHE NON VA TRADITA VIA BERLUSCONI MA PER UNA VERA ALTERNATIVA

Prima le elezioni, poi i referendum, hanno registrato una grande domanda di cambiamento: che non può e non deve essere tradita.

CACCIARE BERLUSCONI. QUI E ORA.

Cacciare Berlusconi è la prima necessità. Un buffone miliardario che per anni ha spiegato di governare “per volontà del popolo” è stato sfiduciato dal voto popolare. Tanto più ora se ne deve andare, con tutta la sua corte di corrotti e faccendieri. La sua pretesa di continuare a governare; di varare addirittura altri 40 miliardi di tagli per pagare i banchieri europei; di spalleggiare Confindustria nella distruzione del contratto nazionale; di insultare i lavoratori precari, rappresenta una provocazione insopportabile. E' ora che tutte le sinistre, tutti i comitati referendari, tutti i movimenti popolari, uniscano le proprie forze in una mobilitazione di massa straordinaria per spazzare via il governo. Così come la forza del popolo ha spazzato via, in Tunisia e in Egitto, governi reazionari e corrotti, ben più forti di Berlusconi-Scilipoti.

IL CENTROSINISTRA A DIFESA DI INDUSTRIALI E BANCHIERI

Trasferire nelle piazze la forza delle urne è necessario anche per aprire la via di un'alternativa vera.

Forze potenti sono già al lavoro per disperdere la domanda di svolta. I banchieri saliti sul carro di Pisapia a Milano, settori importanti di Confindustria, ambienti Vaticani, sanno che Berlusconi è in crisi irreversibile, e vogliono rimpiazzarlo nel modo più indolore. Il loro programma non cambia: una nuova aggressione contro il mondo del lavoro e i giovani,secondo le linee definite a Bruxelles. Cambia solo il vettore cui affidarlo. PD e UDC si offrono come strumenti di questo disegno: e occhieggiano a Draghi e Marcegaglia puntando alla loro investitura. Le sinistre ( SEL e FDS) cercano di non essere scaricate dal PD, nella speranza di restare nel “gioco” o addirittura di guidarlo : iniziando a dire “ che non si può più difendere il vecchio Welfare” ( Vendola -Corriere 10/6). Quanto a Di Pietro, ha già reindossato i vecchi abiti ministeriali.

Il significato di tutto questo è molto semplice: vogliono servirsi elettoralmente del vento nuovo della “svolta” per preparare il suo ennesimo tradimento.

DALLE URNE ALLE PIAZZE, PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI

Va impedito. La giovane generazione che sta rialzando la testa non può e non deve essere truffata. Chi si è mobilitato in questi mesi a difesa del contratto, contro la privatizzazione dell'acqua e il nucleare, per la difesa della scuola pubblica, ha posto di fatto l'esigenza di una vita liberata dalla dittatura del profitto: non può essere usato ancora una volta come sgabello di un ricambio di classi dirigenti.

Per questo si batte il PCL. All'interno di tutti i movimenti, per la loro più ampia unità: ma sempre a difesa della loro indipendenza dai propri avversari; sempre cercando di ricondurre ogni battaglia - sociale, ambientale, democratica- alla prospettiva di un governo dei lavoratori come unica vera alternativa: capace di liberare lavoro, sapere, natura, dalla giungla delle merci per restituirli come bene comune al controllo della società.

Proprio il vento nuovo che si leva, in particolare tra i giovani, pone più di ieri la necessità della costruzione di un partito rivoluzionario: il Partito Comunista dei Lavoratori.