Dopo aver distrutto per decreto le pensioni di anzianità, il Governo Monti mira al cuore dei diritti del lavoro: il diritto al reintegro se sei licenziato senza giusta causa. Distruggere questo diritto significa non solo moltiplicare senza limite i licenziamenti abusivi, ma anche privare il lavoratore di ogni forza contrattuale per difendere gli altri diritti. A ciò si aggiunge il mantenimento di tutte le forme di precarizzazione del lavoro ( contro le balle che raccontano), e addirittura la drastica riduzione degli ammortizzatori sociali per 4 milioni di lavoratori.
E' un colpo gravissimo, che vuole completare la controriforma sociale degli ultimi 30 anni. Per questo gli industriali, i banchieri, tutta loro stampa, plaudono entusiasti al governo Monti: sentono di avere a portata di mano un potere insperato di arbitrio con cui ingrassare ulteriormente i propri profitti per gareggiare sul mercato con altri pescecani.
Ma la partita in realtà non è “chiusa” come vorrebbe Monti. Può essere riaperta dalla forza di massa di 16 milioni di lavoratori. Se solo quella forza sarà dispiegata.
La CGIL, che pure aveva accettato il tavolo negoziale sui diritti, ha rifiutato alla fine di subordinarsi all'ingiunzione di Napolitano e alle suppliche del PD. E' un bene per tutti i lavoratori. Ma ora non ci si può limitare alla manifestazione del “dissenso”. Occorre mettere in campo una reale forza di massa per piegare l'avversario: una forza uguale e contraria a quella del padronato e del governo.
Lo sciopero generale va promosso da subito, non rinviato e diluito.
Va combinato con una azione di massa ininterrotta, in tutta Italia, capace di bloccare il Paese sino al ritiro delle misure annunciate.
Va congiunto alla convocazione di una assemblea nazionale di delegati eletti, che definisca una piattaforma di lotta unificante di tutto il mondo del lavoro, dei precari, dei disoccupati, che ponga al centro il blocco dei licenziamenti, la ripartizione del lavoro, un grande piano di opere sociali finanziato dalla tassazione progressiva delle grandi ricchezze.
Va infine combinato col boicottaggio aperto di tutti i partiti che sostengono il governo Monti e le sue misure antioperaie ( PD, PDL, UDC): partiti complici a tutti gli effetti della rapina, ieri sulle pensioni oggi sul lavoro.
Solo questa azione di svolta può rovesciare lo scenario di una sconfitta annunciata e drammatica. La CGIL, la FIOM, tutti i sindacati di base, e con essi tutte le sinistre politiche, associative, di movimento, sono chiamati ad unire nell'azione le proprie forze in questo scontro cruciale col governo e con la maggioranza di “unità nazionale” su cui si regge.
Il Partito Comunista dei Lavoratori(PCL),l'unico partito che non ha mai tradito gli operai, è e sarà in prima linea, per la massima generalizzazione e radicalizzazione della lotta. Convinti più che mai che il problema di fondo resta il rovesciamento del capitalismo, che non ha più niente da dare ma solo da togliere. Che solo un governo dei lavoratori può rappresentare una vera alternativa. Che solo una grande ribellione dei lavoratori e dei giovani può aprire la via a questo governo. Che in ogni caso solo questa ribellione può consentire, nell'immediato, la difesa di vecchie conquiste e diritti.
Costruire in ogni lotta immediata il senso di questa prospettiva rivoluzionaria è la ragione stessa del nostro partito. Raccogliere e organizzare nelle sua fila i lavoratori e i giovani più coscienti e più audaci significa rafforzare quella prospettiva di liberazione.
SCIOPERO GENERALE SUBITO
AZIONE DI MASSA PROLUNGATA CHE BLOCCHI l'ITALIA SINO AL RITIRO DELLE MISURE ANNUNCIATE
ASSEMBLEA NAZIONALE DI DELEGATI ELETTI PER DEFINIRE UNA PIATTAFORMA DI LOTTA UNIFICANTE E APRIRE UNA VERTENZA GENERALE DI TUTTO IL MONDO DEL LAVORO, DEI PRECARI, DEI DISOCCUPATI
BOICOTTAGGIO DI TUTTI I PARTITI CHE SOSTENGONO IL GOVERNO E LE SUE MISURE.
VIA IL GOVERNO DELLA CONFINDUSTRIA E DELLE BANCHE. GOVERNINO I LAVORATORI.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI