giovedì 30 aprile 2009

Crisi, quale risposta dai lavoratori!!!

Per una svolta di lotta. Per una vertenza generale. Una crisi drammatica – Da mesi una crisi economica senza precedenti nel dopoguerra grava sul presente e sul futuro dei lavoratori e dei giovani, rivelando la vera natura del capitale che non ha più un futuro da offrire se non licenziamenti, precarietà, insicurezza sul lavoro, miseria, riduzioni dei diritti e degli spazi di democrazia. Invece di risposte positive, il governo cerca la complicità dei vertici sindacali per ridurre i diritti dei lavoratori e impedire la loro reazione. Oppure cerca di deviare il malessere sociale contro facili capri espiatori (i rom, gli immigrati) scatenando campagne d’odio xenofobo e razzista, che già in passato hanno prodotto esiti tragici. Tutto ciò non ha finora ricevuto una reazione adeguata. Ovviamente non quella di un PD impotente e complice. Neppure quella di una CGIL che si limita a rivendicare il proprio posto al tavolo della concertazione. Ma purtroppo neppure quella di un sindacalismo di base troppo diviso e autocentrato. Noi la crisi non la paghiamo – Eppure non sono mancati segnali forti e positivi, come il movimento dell’onda o alcune lotte operaie difensive, che in qualche caso hanno visto una larga partecipazione di lavoratori immigrati, come nel caso vincente di Origgio. Sono segnali di una disponibilità a lottare, ad auto-organizzarsi, a ricomporre un’unità fra diversi settori sociali e di classe che indicano che una svolta è possibile, che cresce un sentimento di ribellione sociale sintetizzato nella parola d’ordine “noi la crisi non la paghiamo!” Prepararsi a una prova di forza – Sia chiaro: non sarà dalle urne di giugno che uscirà una soluzione favorevole ai lavoratori e agli sfruttati, ma solo da una ripresa delle lotte su basi chiare. In ultima analisi da un rovesciamento dei rapporti di forza sociali e politici. Ma per questo occorre rimettere in campo tutte le energie del mondo del lavoro, del precariato, dei disoccupati, dei giovani, uno schieramento in grado di contrastare e sconfiggere le politiche borghesi di centrodestra e di centrosinistra, battere le logiche concertative delle burocrazie sindacali, scavalcare l’impotenza istituzionale della sinistra, superando anche l’estrema debolezza del sindacalismo di base. Per un’assemblea nazionale dei delegati – Per lavorare a questa ripresa proponiamo a tutte le organizzazioni sindacali e politiche della sinistra di unire le forze per costruire insieme una assemblea nazionale di delegati che promuova la svolta di lotta di cui c’è bisogno, discutendo una piattaforma di rivendicazioni unificanti e le forme di lotta necessarie. Per una vertenza generale – Proponiamo di lavorare insieme per costruire una vertenza generale del mondo del lavoro, del precariato, degli studenti, dei territori, che sfoci in una mobilitazione prolungata che combini lo sciopero generale, l’occupazione delle aziende in crisi, l’occupazione delle scuole e delle università, la mobilitazione nei territori. Per una piattaforma unificante – A questo scopo occorre costruire una piattaforma unificante che miri a ricomporre ciò che la crisi e la politica padronale divide: lavoratori stabili e precari, italiani e migranti, giovani ed anziani, uomini ne donne. Per parte nostra proponiamo di ripartire da queste rivendicazioni: - blocco generale dei licenziamenti - ripartizione fra tutti del lavoro esistente tramite la riduzione dell’orario a parità di paga - stabilizzazione di tutti i rapporti di lavoro e abolizione delle leggi di precarizzazione - aumento salariale per tutti di 300 euro mensili e salario minimo intercategoriale di 1.200 euro mensili - una vera indennità di disoccupazione a 1.000 euro mensili - permesso di soggiorno per tutti i lavoratori immigrati - no ai tagli alla scuola e all’università - un piano di opere pubbliche di vera utilità sociale: ricostruzione dell’Abruzzo terremotato sotto il controllo dei comitati popolari; risanamento antisismico e ristrutturazione energetica degli edifici pubblici (scuole e ospedali in primis) e di edilizia popolare; risanamento idrogeologico e ambientale; piano energetico fondato sul risparmio e sulle fonti rinnovabili. Paghi chi non ha mai pagato – Queste misure richiedono che a pagare la crisi siano quelli che finora non hanno mai pagato: i grandi capitalisti e le banche (da nazionalizzare sotto il controllo dei lavoratori), tagliando le spese militari, i costi della “casta”, i privilegi del Vaticano, le grandi opere speculative ed inutili (Expo2015, ponte sullo stretto…). E’ possibile trovare in questo modo le risorse necessarie per far fronte alle urgenze sociali e per preservare e ampliare lo stato sociale e le pensioni. Governino i lavoratori – A chi obietta che queste proposte sono “incompatibili” con le attuali regole del gioco rispondiamo che è vero: il capitalismo è incompatibile con i bisogni fondamentali dei lavoratori e della maggioranza della società. Per questo occorre una vera alternativa di sistema e di potere. Solo la lotta per cacciare i capitalisti, i banchieri e i loro governi, e per affermare un governo dei lavoratori, può aprire la strada a una vera alternativa di società e di potere in grado di rispondere alla crisi, soddisfare i bisogni sociali, difendere l’ambiente, promuovere un progresso civile che metta fine a sfruttamento, insicurezza, xenofobia, razzismo, oscurantismo clericale, e promuova finalmente i fondamentali diritti umani e sociali al di là delle differenze di genere, origine etnica e preferenza sessuale. Per una sinistra che non tradisca Il Partito Comunista dei Lavoratori – l’unico partito che in questi anni non è mai sceso a compromessi con i governi e le politiche borghesi – lavora a questa prospettiva impegnando le proprie forze in ogni luogo di lavoro e di studio e sul territorio per costruire ogni possibile occasione di fronte unitario di lotta. Con questo spirito è presente oggi in tutte le scadenze di questo 1° Maggio, nei diversi cortei e mobilitazioni in tutta Italia. Con questo stesso spirito lavoriamo, anche con la presentazione elettorale di liste del Partito Comunista dei Lavoratori, alla costruzione di quella “sinistra che non tradisce” di cui oggi i lavoratori e le masse degli sfruttati hanno urgente bisogno. Partito Comunista dei Lavoratori info@pclavoratori.it www.pclavoratori.it