domenica 28 settembre 2014

ALZIAMO LA BANDIERA PALISTINESE!

Lo Stato sionista non solo pratica il terrore indiscriminato contro i palestinesi, ma lo rivendica impunemente agli occhi del mondo. Le "democratiche" diplomazie dell'Occidente non solo giustificano lo Stato assassino, ma lo armano. I giornali borghesi "progressisti" che ovunque spiegano a chi subisce la violenza, le virtù morali della non violenza, offrono oggi il meglio della propria "equilibrata" ipocrisia. I governi arabi, vecchi e nuovi, cercano solo di star fuori dalla mischia,  per tutelare la propria sopravvivenza all'ombra del del sionismo. Intanto un astuto populista vestito di bianco e chiamato Papa dichiara con gli occhi rivolti al cielo che "è difficile giudicare ogni volta ciò che è bene e ciò che è male", assolvendo così il crimine in corso nel nome dell'onnipresenza del peccato.



Di fronte a questo cinico immondezzaio, politico e morale, è vergognoso il balbettio delle sinistre europee e italiane, come SEL e Rifondazione Comunista. Tutte preoccupate del fatto che l'opposizione al sionismo possa escludere dal governo a braccetto col PD, o comunque dalla comunità politica della democrazia borghese, italiana ed europea. Tutte ad invocare la pace nel nome della soluzione truffa "due popoli e due Stati", la stessa soluzione delle classi dominanti di tutto il mondo per legittimare la situazione attuale in Palestina. Uno Stato sionista padrone di tutto /terra, acqua, armi) e un popolo palestinese espropriato di tutto, al quale semmai si offre generosamente la possibilità di chiamare "Stato" il proprio fazzoletto di prigione a cielo aperto, in cambio del riconoscimento dei propri carceri e dei loro bombardieri.



Il Partito Comunista dei Lavoratori alza tanto più oggi la bandiera palestinese. Denuncia la natura del sionismo, che calpesta la  migliore tradizione democratica del popolo ebraico. Rivendica il diritto al ritorno dei palestinesi nella propria terra, da cui furono cacciati col più spietato terrore, e quindi la dissoluzione, per via rivoluzionaria, dello Stato sionista di Israele.
 I palestinesi, oggi più che mai, non hanno amici tra le potenze della Terra. Possono contare solo sulle proprie forze, e sulla forza del popolo arabo. Solo una grande mobilitazione di popolo armata può alzare una diga, ampliare le perdite dell'occupante sionista, trasformare ogni vicolo e ogni casa in un punto di resistenza e di fuoco contro i soldati israeliani e le bande armati di coloni.. Solo così è possibile richiamare la più ampia mobilitazione del popolo arabo in tutta la Palestina occupata, e al di fuori di essa. Solo così spingere all'azione di massa la parte araba oppressa dalla popolazione israeliana e favorire contraddizioni e fratture nello stesso campo operaio e popolare ebraico. Solo così si può richiamare la più vasta mobilitazione internazionale a sostegno dei palestinesi e aprire un varco nel muro del terrore. Solo una sollevazione rivoluzionaria del popolo di Palestina dentro una più generale sollevazione araba contro il sionismo e contro le borghesie nazionali arabe sue alleate, può garantire la liberazione della Palestina e il diritto di piena autodeterminazione del suo popolo. Solo questa prospettiva può realizzare uno Stato palestinese laico, democratico, socialista dentro una federazione socialista araba e del Medio Oriente.
 In ogni presidio e manifestazione a favore dei palestinesi porteremo queste parole d''ordine rivoluzionarie. Non è l'ora della finta "pace" con gli oppressori sionisti. E'l'ora della guerra di popolo: l'unica che può portare pace agli oppressi.


PER UNA RESISTENZA ARMATA CONTRO LE TRUPPE ISRAELIANE.
PER UNA GUERRA DI POPOLO CONTRO L'OCCUPANTE.
PER UNA PALESTINA UNITA DEMOCRATICA E SOCIALISTA.