Matteo Renzi ha
dichiarato guerra ai lavoratori. Il
Capo del governo si presenta come difensore dei giovani e bandiera del “nuovo”
contro il “vecchio”. Mente nel modo più spudorato. Non c'è nulla di più
“vecchio” che voler distruggere l'articolo 18 sulla scia di Berlusconi. Non c'è aggressione più squallida ai giovani
che sommare il loro libero licenziamento illegittimo con la liberalizzazione
dei “contratti a termine” senza causale. Altro che “superamento del
precariato”! E' precariato per tutti, a partire proprio dai giovani. E' la
morte sociale della giovane generazione.
La Confindustria
plaude entusiasta all’attacco frontale al mondo del lavoro. Renzi vuole presentarsi come “amico del
popolo” solo per ottenere il suo consenso drogato. E vuole il suo consenso sia
per soddisfare al meglio gli interessi dei capitalisti “contro il popolo”, sia
per coltivare le proprie ambizioni di nuovo Bonaparte “nel nome del popolo”.
Questo progetto reazionario va fermato. Ogni spirito di resa va rimosso. Ogni ammiccamento furbesco verso Renzi va archiviato. Occorre una vera lotta di massa, che opponga la forza alla forza. L'occupazione delle fabbriche che licenziano non può restare un'allusione, o ridursi a minaccia virtuale per recuperare il dialogo con Renzi. Deve tradursi in un'azione reale e generale. Occorre il più vasto fronte di lotta di milioni di lavoratori e lavoratrici in aperta contrapposizione al fronte unico dei padroni e del governo.
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L’ ''ARTICOLO 18 VA DIFESO ED ESTESO A TUTTI
I LAVORATORI
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VANNO CANCELLATE TUTTE LE LEGGI DI
PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO DEGLI ULTIMI 20 ANNI, A PARTIRE DAL DECRETO POLETTI
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IL LAVORO CHE C'È VA DISTRIBUITO FRA TUTTI, CON
UNA RIDUZIONE GENERALE DELL'ORARIO A PARITÀ DI PAGA
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VA CANCELLATA L'INFAME LEGGE FORNERO SULLE
PENSIONI
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VA ISTITUITO UN SALARIO DIGNITOSO PER I
DISOCCUPATI CHE CERCANO LAVORO E PER I GIOVANI IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZIONE, COL
TAGLIO DEI TRASFERIMENTI A INDUSTRIALI E BANCHIERI
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VA VARATO UN GRANDE PIANO DI NUOVO LAVORO IN
OPERE DI PUBBLICA UTILITÀ (A PARTIRE DAL DISSESTO IDROGEOLOGICO) FINANZIATO
DALLA TASSAZIONE PRORESSIVA DELLE GRANDI RICCHEZZE
Una vera mobilitazione di massa su queste prime rivendicazioni
potrebbe unificare lavoratori, precari, disoccupati. Potrebbe disarmare il
populismo ipocrita di Renzi. Potrebbe smascherare il populismo reazionario di
Grillo, che per prendere voti difende oggi a parole l'articolo 18, mentre
chiede licenziamenti nelle fabbriche in crisi nel nome della “fine del lavoro”
(e in cambio di 600 euro di cittadinanza).
Solo un'esplosione sociale può fare piazza pulita di
tutti i ciarlatani, sbarrare la strada a Renzi, rovesciare i rapporti di forza,
preparare l'unica vera soluzione alternativa: quella di un governo dei
lavoratori, basato sulla loro organizzazione e la loro forza.
Il PCL, l'unica sinistra che non ha mai tradito i lavoratori, porta e
porterà in ogni lotta la coscienza di questa verità. La costruzione e il
radicamento del Partito Comunista dei Lavoratori è al servizio di questa
prospettiva di rivoluzione