martedì 18 novembre 2014

INTERNAZIONALISMO PROLETARIO PER SUPERARE IL RAZZISMO DEL CAPITALE


Matteo Salvini è solo l’ultimo, in ordine di tempo, ad usare in maniera provocatoria e violenta lo strumento dell’odio razziale per dividere ulteriormente la classe proletaria e accelerare un processo di conflitto interno al mondo degli sfruttati, usati uno contro l’altro per annientarsi a vicenda.
La realizzazione  della divisione del mondo del lavoro, e quindi della società, in compartimenti etnici, negli anni, ha portato a realizzare, dove prima c’era un semplice profitto, un vero e proprio super-profitto, assoggettando interi popoli ad interessi sempre più violenti e autoritari, con lo strumento dell’imperialismo. E il super-profitto non può che scaturire naturalmente da un super-sfruttamento, quello dei lavoratori e delle lavoratrici (spesso pure schiave!) immigrati/e.

            

La Lega Nord, i partiti di tradizione neofascista, e tutte le correnti reazionarie e populiste dei partiti dell’arco costituzionale borghese presentano il lavoratore straniero come il nemico, come unica fonte di pericolo quotidiano e causa ultima della precarizzazione che ogni proletario vive pesantemente giorno per giorno sulla sua pelle.
Noi non accettiamo tutto ciò, combattiamo attivamente ogni atto di violenza commesso contro ogni singolo immigrato e ci impegniamo a promuovere insieme a tutte le sinistre politiche, sindacali e di movimento un fronte unico di resistenza contro la deriva ideologica del razzismo.

Poniamo le fondamenta per l’unità della classe lavoratrice, al di là di ogni colore della pelle o provenienza geografica. Perché solo una società egualitaria che elimini il lavoro salariato per mezzo di una lotta di classe politicamente ed ideologicamente antirazzista potrà schiacciare la xenofobia una volta per tutte!