Matteo Salvini è solo
l’ultimo, in ordine di tempo, ad usare in maniera provocatoria e violenta lo
strumento dell’odio razziale per dividere ulteriormente la classe proletaria e
accelerare un processo di conflitto interno al mondo degli sfruttati, usati uno
contro l’altro per annientarsi a vicenda.
La realizzazione della divisione del mondo del lavoro, e
quindi della società, in compartimenti etnici, negli anni, ha portato a
realizzare, dove prima c’era un semplice profitto, un vero e proprio
super-profitto, assoggettando interi popoli ad interessi sempre più violenti e
autoritari, con lo strumento dell’imperialismo. E il super-profitto non può che
scaturire naturalmente da un super-sfruttamento, quello dei lavoratori e delle
lavoratrici (spesso pure schiave!) immigrati/e.
La Lega Nord, i partiti
di tradizione neofascista, e tutte le correnti reazionarie e populiste dei
partiti dell’arco costituzionale borghese presentano il lavoratore straniero
come il nemico, come unica fonte di pericolo quotidiano e causa ultima della
precarizzazione che ogni proletario vive pesantemente giorno per giorno sulla
sua pelle.
Noi non accettiamo
tutto ciò, combattiamo attivamente ogni atto di violenza commesso contro ogni
singolo immigrato e ci impegniamo a promuovere insieme a tutte le sinistre
politiche, sindacali e di movimento un fronte unico di resistenza contro la
deriva ideologica del razzismo.
Poniamo le fondamenta
per l’unità della classe lavoratrice, al di là di ogni colore della pelle o
provenienza geografica. Perché solo una società egualitaria che elimini il
lavoro salariato per mezzo di una lotta di classe politicamente ed
ideologicamente antirazzista potrà schiacciare la xenofobia una volta per tutte!