EUROPEE. PRC CI PROVA, MA I PETALI NON TORNANO A FALCE E MARTELLO
DUBBI DI DILIBERTO, NO DI SINISTRA CRITICA E FERRANDO
nota di agenzia
(DIRE) Roma, 12 feb. - "No, grazie". Rifondazione Comunista punta a riunire le forze della diaspora ma dai partiti fratelli' l'invito viene rispedito al mittente. Ieri il voto della direzione del Prc per una lista di Rifondazione aperta alle forze "comuniste e anticapitaliste". Oggi le prime reazioni. Il piu' possibilista e' Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, il quale di fronte alla profferta di Ferrero risponde pero' anche lui con qualche cautela: "E' positivo che Ferrero proponga una lista comune- dice- ma questa dovra' avvenire senza alcuna tentazione egemonica da parte di alcuno verso altri". In prospettiva, poi, Diliberto continua a guardare al "progetto di riunificazione dei Partiti Comunisti in Italia", il piccolo Pci, che a Ferrero sembra non piacere molto (mentre piace al responsabile dell'organizzazione Claudio Grassi).
Peraltro uno sbocco del genere allontanerebbe definitivamente un altro spezzone della diaspora, quello dei neo-trotzkisti di Sinistra Critica. "Noi non parteciperemo mai a una Costituente Comunista", premette Salvatore Cannavo', ex deputato di Sc e promotore del movimento nelle cui file militano anche Franco Turigliatto, Luigi Malabarba, Flavia D'Angeli. "Possiamo tuttavia accettare di iniziare a discutere di una lista insieme- aggiunge- solo a patto che non serva a difendere nessun apparato comunista". Il riferimento ovvio e' ai meccanismi di finanziamento. Il rimborso elettorale, se la lista dovesse superare lo sbarramento del 4%, non deve "servire, cioe', a tenere in piedi macchina organizzativa e funzionariato del Prc e del Pdci. Noi siamo tutti a part time e volontari", dice Cannavo': "Facciano anche loro come noi".(SEGUE)
(DIRE) Roma, 12 feb. - Decisamente contrario, invece, Marco Ferrando, segretario del Partito comunista dei lavoratori. "Quelli di Rifondazione non sono ne' carne ne' pesce- dice Ferrando- sono mesi che chiediamo loro di lavorare insieme ad una piattaforma anti-capitalista e non ci hanno mai dato ascolto. Ora se ne escono con questa proposta di ritorno al passato". La risposta, a questo punto scontata, e' chiara: "Non ci interessa: saremo alle europee con una nostra lista", sbotta Ferrando. "A loro lasciamo il vizio originario del bertinottismo, quello di parlare in un modo e agire in un altro, di dire che vogliono fare la sinistra anticapitalista per poi sedere in giunta con Penati e Bassolino".
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