LE ILLUSIONI DELL' INVESTITURA DI BARAK OBAMA
(22 gennaio 2009)
agenzie stampa su comunicati PCL
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «La storia dell’amministrazione Obama sarà la storia della delusione del popolo che lo ha eletto o di chi oggi si illude: dei lavoratori americani, dei pacifisti europei, di tanta parte delle masse povere del mondo. Certo, il ciclo storico di Bush si è chiuso, ed è un gran bene. Ma il governo Obama continuerà ad essere il governo di Wall Street, non di Main Street, come rivela la sua stessa composizione». Lo pensa Marco Ferrando del Pcl. «Quando si dissolverà la gigantesca nuvola di parole, emozioni e colori della festa di Washington, apparirà la cruda realtà -prevede- Banchieri e industriali americani -responsabili del crack- continueranno ad essere beneficiati da enormi regalie pubbliche, a scapito delle promesse elettorali su sanità e pensioni. I pacifisti si troveranno di fronte alla richiesta di nuove truppe europee per la guerra coloniale in Afghanistan. I palestinesi di Gaza -che non si nutrono di parole- continueranno a subire, sulla propria pelle, quell’alleanza strategica tra Usa ed Israele che nega loro il diritto alla terra e alla vita». «È triste osservare in Italia che gli stessi gruppi dirigenti di quella sinistra disfatta che a suo tempo esaltavano Lula, i Jospin, i Zapatero -annunciando ogni volta svolte epocali- oggi si aggrappano alla mitologia di un presidente Usa, alla ricerca di una nuova effimera suggestione -conclude- In Italia e nel mondo, una sinistra vera potrà costruirsi solo in aperta opposizione all’obamismo, fuori da ogni ennesimo incantamento per la cosiddetta borghesia ’buonà, i suoi governi, i suoi presidenti». (ANSA) - MILANO, 21 GEN - «La storia dell’amministrazione Obama sarà la storia della delusione del popolo che lo ha eletto o di chi oggi si illude: dei lavoratori americani, dei pacifisti europei, di tanta parte delle masse povere del mondo. Certo, il ciclo storico di Bush si è chiuso, ed è un gran bene. Ma il governo Obama continuerà ad essere il governo di Wall Street, non di Main Street». È quanto sostiene il leader del Pcl Marco Ferrando. «Quando si dissolverà la gigantesca nuvola di parole, emozioni e colori della festa di Washington - sottolinea - apparirà la cruda realtà. Banchieri e capitalisti americani responsabili del crac, continueranno ad essere beneficiati da gigantesche regalie pubbliche, a scapito delle promesse elettorali su sanità e pensioni. I pacifisti si troveranno di fronte alla richiesta di nuove truppe europee per la guerra coloniale afgana. I palestinesi di Gaza che non si nutrono di parole e di suoni, continueranno a subire, sulla propria pelle, quella alleanza strategica tra Usa ed Israele che nega loro il diritto alla terra, al cibo, alla vita. È triste osservare in Italia che gli stessi gruppi dirigenti di quella sinistra disfatta che a suo tempo esaltarono i Lula, i Jospin, gli Zapatero - annunciando ogni volta svolte epocali - oggi si aggrappino alla mitologia di un presidente Usa, alla ricerca di una nuova effimera suggestione.In Italia e nel mondo una sinistra vera potrà costruirsi solo in aperta opposizione all’ obamismo, fuori da ogni ennesimo incantamento per la cosiddetta borghesia ’buonà, i suoi governi, i suoi presidenti». (ANSA).
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