L'aggressione poliziesca a un corteo di lavoratori in lotta tradisce una volta di più la natura del governo Renzi. Le ambizioni smisurate del Capo del governo non esitano a impugnare il manganello. Il governo è passato dalle parole ai fatti. L'attacco frontale ai diritti del lavoro si salda all'aggressione contro chi li difende. Altro che governo “amico del popolo” come recita lo spartito della Leopolda. Siamo in presenza di un corso politico reazionario che non esita a ricorrere alla forza per difendere l'ordine dello sfruttamento e dei licenziamenti contro i lavoratori e lo stesso sindacato: l'ordine difeso dal finanziere Serra e dai capitalisti rampanti della corte Renzi, fra brindisi e champagne.
E' l'ora di rispondere all'attuale corso reazionario con una radicalità di massa uguale e contraria. La CGIL non può limitarsi a condannare il governo, come giustamente ha fatto. Ha il dovere di promuovere e organizzare, senza rinvii, uno sciopero generale vero, legato a una mobilitazione prolungata e all'occupazione generale delle fabbriche che licenziano. L'occupazione della acciaierie di Terni può dare l'esempio. E' l'ora che tutte le sinistre politiche e sindacali passino, anche loro, dalla parole ai fatti.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI